Pitti Uomo 106 chiude con 11mila buyer in Fortezza,

in aumento gli stranieri.

Buyer stranieri in aumento, lieve flessione per le presenze italiane. Questi i risultati con cui si è conclusa l’edizione 106 di Pitti Uomo in chiusura oggi. Raffaello Napoleone, AD di Pitti Immagine, lo ha sintetizzato in una nota diffusa ieri: “I dati di affluenza dei primi due giorni e mezzo indicano che dopo il grande aumento dello scorso giugno, 20% sul 2022, i compratori esteri registrano un’ulteriore crescita, sia pure lieve: penso che alla fine supereranno le 5mila unità (5.200 nel giugno 2023, ndr). La conferma e anzi l’aumento dei buyer internazionali – quelli che fanno il mercato e indicano la direzione – sono indicatori importanti per gli espositori, danno fiducia e prospettiva. Il numero delle affluenze italiane invece non conferma i risultati del 2023, diminuiscono del 6% (nel giugno 2023 erano 6.700, ndr), ma devo dire che questo era ampiamente previsto, considerata la chiusura di tantissimi negozi in questi ultimi due, tre anni e l’andamento poco dinamico dei consumi interni”.

Napoleone pensa che al termine della manifestazione saranno superate le 11mila presenze di buyer, con una percentuale estera che arriverà al 45 per cento. Un anno fa le presenze erano state quasi 12mila (oltre 11.900 per la precisione) con 17mila visitatori totali. Al di là della conferma di Francia, Stati Uniti e UK, viene rimarcata la crescita dell’Europa centro settentrionale (Germania, Olanda, Paesi Baltici, Austria, Belgio), l’aumento notevole dell’Europa dell’Est (Polonia, Repubblica Ceca, Serbia, Ungheria, Bulgaria), il consolidamento della ripresa asiatica (anche per i nuovi arrivati come Indonesia, Thailandia e Mongolia) e l’exploit di mercati chiave come Turchia e Kazakistan. I 15 mercati esteri più presenti a Pitti Immagine Uomo 106 sono, nell’ordine: Germania, Olanda, Gran Bretagna, Olanda, Spagna, Giappone, Turchia, Usa, Francia, Svizzera, Austria, Belgio, Corea del Sud, Polonia e Russia.

C’è anche un diffuso ottimismo sulla situazione di mercato generale: “L’idea che circola tra operatori e commentatori è che, contando su un relativo allentamento delle tensioni geopolitiche e sugli stimoli all’economia da parte delle istituzioni economiche e monetarie, dobbiamo attendere il 2025 per una decisa ripresa”, aggiunge il manager.

“Anche questa è una stagione che va affrontata con fiducia e coraggio – commenta Antonio De Matteis, presidente di Pitti Immagine – in modo consapevole e, insieme, con la stessa energia di sempre. Sono contento anzitutto per i miei colleghi, che hanno proposto collezioni di grande qualità, in termini di manifattura, nuovi materiali e stile: Pitti Uomo, siamo alla 106esima edizione, ancora una volta rappresenta lo stimolo per presentarsi al meglio, per fare innovazione, per confermarsi leader. Naturalmente non possiamo nasconderci la situazione difficile del mercato italiano. È vero che la distribuzione italiana di alto livello, i negozi specializzati che fanno tendenza e che per questo sono méta di visite e analisi da parte dei colleghi esteri di tutto il mondo, è presente senza defezioni, ma il problema è la debole dinamica dei consumi interni. Dobbiamo tutti fare una riflessione e capire come aprire una nuova fase di crescita e di fiducia: rappresentanze imprenditoriali e del lavoro, governo italiano, istituzioni europee”.